“Non serve alcuna autorizzazione per installare le telecamere di videosorveglianza in casa, purché l’ambito di comunicazione delle immagini non ecceda la sfera familiare (senza comunicazione o diffusione a terzi) e le riprese siano limitate all’abitazione privata, evitando d’inquadrare zone comuni, condominiali, parcheggi, strade pubbliche e vie“. Questo è quanto ribadito il Garante per la protezione dei dati personali con il parere n. 48950 del 16 settembre 2022.
Unico limite che le riprese non devono estendersi a zone condominiali, spazi pubblici o, ancora, finestre, giardini, terrazzi e porte di altre persone.
Detto in altri termini: la videosorveglianza domestica è senz’altro legittima, ma solo se l’ambito di comunicazione delle immagini non ecceda la sfera familiare, quindi senza comunicazione o diffusione a terzi.