Il caro energia che ha travolto l’Italia e l’Europa penalizzando imprese e famiglie che abitano in case indipendenti e condomìni. La rapida ripresa dei consumi dopo la pandemia, le rigide condizioni metereologiche dell’inverno 2020-2021 e, soprattutto, la forte dipendenza dell’Italia dal gas anche per la produzione di elettricità sono circostanze che hanno fatto decollare, insieme alla bolletta del gas naturale, anche quella della luce.
Nel mese di ottobre, tuttavia, abbiamo assistito a un crollo dei prezzi, creando così una riserva che dà sicurezza al mercato. Inoltre, l’Europa ha in parte sostituito il gas russo attingendo anche da altri produttori.
Secondo le stime formulate da EnergyUp, società nata dalla collaborazione tra VeryFastPeople e Illumia, specializzata nella fornitura di energia elettrica e di gas alle utenze condominiali, la bolletta di un condominio tipo che consuma 15.000 metri cubi di gas l’anno, nell’anno termico 2022-2023 (dal 1° ottobre al 30 settembre) potrebbe aumentare dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2021/2022 e addirittura del 176% rispetto all’anno termico precedente. In termini assoluti, si passerebbe dai 10.000 euro di due anni fa ai 27.600 euro attuali. Sempre per un’utenza condominiale tipo, con consumi elettrici di 2.500 kWh l’anno e 3 kW di potenza impegnata, la bolletta della luce potrebbe aumentare del 6% rispetto all’anno termico 2021/2022 e del 60% nel confronto con due anni fa.
“Per gli amministratori di condominio questo è un momento estremamente delicato”, osserva Francesco Paini Cofondatore di VeryFastPeople, “Devono fronteggiare le imposizioni normative per il risparmio nazionale di gas e, contemporaneamente, rispondere alle esigenze delle famiglie in termini di comfort domestico e di costi delle bollette, convincendoli che il risparmio energetico e l’efficienza sono l’arma più importante che abbiamo a disposizione anche per la sostenibilità ambientale“.
L’abbassamento di un grado al termostato, da 20 °C a 19 °C, e la riduzione di un’ora di riscaldamento al giorno (misure imposte dal Governo per quest’inverno) sono un sacrificio che, però, abitua ad utilizzare con maggior consapevolezza le caldaie, consentendo all’Italia un potenziale risparmio di 2,7 miliardi di metri cubi di gas.
Fonte: comunicato stampa