La Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo ha dato il via libera alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici. La proposta, approvata senza modifiche rispetto al compromesso definito nei giorni scorsi, dovrebbe ora approdare al voto in plenaria durante la sessione di marzo.
Alla luce del testo approvato, gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo E entro il 2030 e D entro il 2033.
L’obiettivo della Direttiva è quello di ridurre sostanzialmente le emissioni di gas a effetto serra fino a raggiungere la “neutralità climatica” entro il 2050.
A seguito delle richieste avanzate da alcuni Stati membri, sono previste una serie di deroghe ed eccezioni.
Dalle nuove regole sarebbero escluse:
- edifici protetti per il loro particolare valore architettonico o storico;
- edifici tecnici;
- edifici utilizzati temporaneamente;
- chiese e luoghi di culto;
- alloggi pubblici sociali, laddove i lavori di ristrutturazione porterebbero ad aumenti degli affitti che non possono essere compensati risparmiando sulle bollette energetiche;
- case di vacanza.