Il musicista è tenuto a insonorizzare il suo appartamento quando le sue attività disturbano a tal punto i vicini da superare la soglia della normale tollerabilità. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con una ordinanza n.33966 del 5 novembre 2023, ha respinto il ricorso di una musicista che suonava giorno e notte disturbando tutto il vicinato.
La seconda sezione civile ha confermato la decisione con la quale il giudice di pace, in accoglimento delle domande degli altri condomini e del condominio, accertava il superamento della soglia di tollerabilità delle immissioni sonore causate dall’utilizzo dei due pianoforti da parte dell’artista, ordinandole di far eseguire nel suo appartamento, a sue spese, tutti i lavori necessari al fine di limitare entro la soglia di tollerabilità le immissioni in questione verso le unità immobiliari e, comunque, verso gli altri limitrofi appartamenti del condominio.
Infatti, era stato accertato il superamento della soglia di tollerabilità delle immissioni sonore causate dall’utilizzo continuo di due pianoforti ed altri strumenti musicali da parte di quest’ultima e, di conseguenza, era stato spiccato l’ordine di cessazione immediata dell’attività esercitata o, in alternativa, la condanna della medesima all’esecuzione delle opere per l’insonorizzazione del suo appartamento.
Ciò risponde al principio generale per cui, in materia di immissioni, mentre è senz’altro illecito il superamento dei livelli di accettabilità stabiliti dalle leggi e dai regolamenti che, disciplinando le attività produttive, fissano nell’interesse della collettività le modalità di rilevamento dei rumori e i limiti massimi di tollerabilità, l’eventuale rispetto degli stessi non può fare considerare senz’altro lecite le immissioni, dovendo il giudizio sulla loro tollerabilità formularsi alla stregua dei principi di cui all’articolo 844 Cc, tenendo presente, fra l’altro, la vicinanza dei luoghi ed i possibili effetti dannosi per la salute delle immissioni.