Con la recente cessazione del mercato tutelato del gas, avvenuta lo scorso 10 gennaio, si è assistito a un significativo aumento delle pratiche scorrette da parte degli operatori energetici, a danno degli utenti. Questo è quanto emerge dal report trimestrale diffuso da Consumerismo No Profit, nell’ambito del progetto “+Tutela”, realizzato con la collaborazione di “Reclami gas e luce” e Udicon. Le violazioni rilevate includono modifiche unilaterali dei contratti e attivazioni non richieste di forniture, con un impatto negativo su numerosi consumatori.
Il fulcro della questione è la mancata comunicazione adeguata ai consumatori riguardo le modifiche tariffarie. Secondo il codice di condotta commerciale dell’Arera, gli operatori sono obbligati a inviare un preavviso scritto al consumatore con almeno tre mesi di anticipo rispetto all’applicazione delle nuove tariffe. Tuttavia, le segnalazioni indicano che spesso questa norma non viene rispettata, creando confusione e potenziali conflitti tra fornitori e utenti.
Il presidente di Consumerismo No Profit, Luigi Gabriele, evidenzia la gravità del fenomeno, sottolineando come alcuni aumenti tariffari comunicati dagli operatori abbiano raggiunto percentuali esorbitanti, fino al 600%. Queste pratiche non solo violano le normative vigenti, ma pongono i consumatori in una posizione di significativa incertezza finanziaria e legale.
Un altro problema segnalato è il cambio non autorizzato di fornitore, che ha portato molti consumatori a ricevere fatture da nuovi gestori senza il loro consenso. Questa pratica, oltre a violare il codice del consumo che richiede una conferma esplicita e tracciabile del consumatore, ha causato casi di distacco della fornitura dovuti a morosità non imputabili agli utenti.