Il fenomeno delle case vuote in Italia, che ammonta a quasi dieci milioni di unità, sta alimentando in modo significativo il mercato degli affitti brevi. Questa tendenza è stata dettagliatamente analizzata dal Centro studi Aigab (Associazione Italiana Affitti Brevi), che ha individuato una chiara correlazione tra immobili disabitati e l’aumento delle locazioni a breve termine.
Lo studio dell’Aigab evidenzia come in molte aree del Paese le locazioni a breve termine rappresentino una risposta alle sfide demografiche e allo spopolamento in corso. Attraverso l’analisi degli annunci online delle unità immobiliari proposte tramite il portale Airbnb, il Centro studi ha riscontrato che tra marzo 2023 e marzo 2024 si è registrato un incremento del 13% degli annunci attivi, passando da 453.000 a 510.000.
A livello regionale, le aree che hanno mostrato una crescita significativa sono state la Lombardia, il Lazio e la Campania, mentre in altre regioni come Valle d’Aosta, Sardegna e Sicilia, il numero di annunci è rimasto sostanzialmente invariato.
«È interessante notare che il peso complessivo degli immobili promossi online con finalità di messa a reddito attraverso gli affitti brevi non supera l’1,45% sulla media nazionale», sottolinea il Centro studi Aigab, aggiungendo che «la maggiore penetrazione a livello regionale si registra in aree rurali di Sardegna, Toscana, Liguria, Valle d’Aosta e Trentino, che sono anche quelle con la più alta incidenza di immobili non occupati».
Questo rapporto mette in evidenza come l’offerta di locazioni a breve termine possa essere una soluzione efficace per contrastare il fenomeno delle case vuote, generando al contempo nuove opportunità di reddito per i proprietari e contribuendo a rivitalizzare le economie locali.