Il Decreto Superbonus, convertito in legge dal Senato il 16 maggio 2024 con 101 voti favorevoli e 64 contrari, introduce importanti novità sui bonus edilizi. Tra queste, la detrazione delle spese per Superbonus, Sismabonus e Barriere Architettoniche sarà ripartita in 10 anni a partire dal 1° gennaio 2024. Questa modifica riguarda le spese sostenute nel 2024 e nel 2025. Tuttavia, la ripartizione dei crediti di imposta seguirà schemi diversi: quattro quote annuali per il Superbonus e cinque per il Sismabonus.
Dal 2024 non sarà più possibile usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per chi ha già beneficiato dei bonus edilizi. Per monitorare le spese, è stato introdotto l’obbligo di trasmissione dei dati catastali e delle spese all’ENEA e al Portale Nazionale delle Classificazioni Sismiche. La mancata trasmissione comporterà sanzioni fino a 10.000 euro o la decadenza dell’agevolazione.
Il decreto prevede la creazione di due fondi: uno di 35 milioni di euro per il 2025 destinato alle aree colpite da eventi sismici dal 2009 e l’altro di 100 milioni di euro per la riqualificazione strutturale ed energetica degli enti del terzo settore. Dal 2025, banche e istituti di credito non potranno più compensare i crediti derivanti da bonus edilizi con contributi previdenziali e assistenziali.
I Comuni avranno un ruolo attivo nella segnalazione di frodi, ricevendo il 50% dei tributi statali riscossi dalle sanzioni applicate. Per il Bonus Ristrutturazioni, è confermata la riduzione dell’aliquota al 30% dal 2028 fino al 2033, mentre per il triennio 2025-2027 l’aliquota sarà del 36%.