L’art. 1 della Legge di bilancio 2023, al comma 365, ha disposto la proroga al 2025 della misura, inizialmente prevista per il solo 2022. Con il medesimo comma sono altresì introdotte specifiche norme sulle maggioranze condominiali per deliberare gli interventi.
Ai contribuenti verrà riconosciuta una detrazione per le spese documentate sostenute dal 01/01/2022 al 31/12/2025, per la realizzazione di interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.
Potranno beneficiare della detrazione:
- le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;
- gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
- le società semplici;
- le associazioni tra professionisti;
- i soggetti che conseguono reddito d’impresa
Ovviamente, i soggetti beneficiari devono possedere o detenere l’immobile oggetto dell’intervento. Il bonus è da ritenersi applicabile per edifici di qualsiasi categoria catastale, compresi quelli strumentali.
Non possono beneficiare della detrazione:
- i soggetti che possiedono esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o ad imposta sostitutiva (es. contribuenti che accedono al regime forfetario dei c.d. “minimi” );
- i soggetti che non possiedono in generale redditi imponibili
La detrazione è da ripartire in 5 quote annuali di pari importo.Spetta nella misura del 75% delle spese sostenute, con i seguenti massimali:
50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da 2 a 8 unità immobiliari;
30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di 8 unità immobiliari.
Le categoria di lavori rientrani nell’agevolazione sono:
- la sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti);
- il rifacimento o l’adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori);
- il rifacimento di scale e ascensori;
- l’inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici e di servoscala o di piattaforme elevatrici.
- interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche
- sostituzione dell’impianto e per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.