Avere una casa green, fra qualche anno, non sarà più un optional. Questa nuova situazione è la conseguenza della bozza di direttiva dell’Unione europea attuativa del pacchetto fit for 55, che è stata già approvata alcuni giorni fa dalla commissione industria, e che impone l’obbligo di miglioramento energetico degli edifici residenziali per rientrare nella classe energetica E entro il 2030 e nella D entro il 2033.
Tutte elementi positivi visto che alla fine gli italiani potranno vivere in case molto più performanti sotto l’aspetto energetico ed abbassare contestualmente il costo della bolletta. Ma a quali costi?
L’accordo raggiunto in commissione Industria ed Energia (ITRE) del Parlamento, sulla revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici, rappresenta un vero spauracchio per l’Italia perché adeguare in 5 o 6 anni il 50/60% del patrimonio abitativo italiano obsoleto dal punto vista energetico, sarà praticamente impossibile.
L’intento è molto più ambizioso: ristrutturare 9 milioni di edifici in un arco temporale molto ristretto. Stiamo parlando di un obiettivo praticamente impossibile da raggiungere, nei tempi previsti dalla Direttiva. Per questo motivo è necessario trovare una formula basata sulla gradualità per evitare che il peso dell’adeguamento si riversi sulle tasche degli italiani.