Dopo la firma del provvedimento del Presidente Sergio Mattarella, la legge di conversione del decreto cessioni (legge n. 38/2023 e decreto legge n. 11/2023) è approdata in Gazzetta Ufficiale (n. 85 dell’11 aprile).
Il nuovo provvedimento contiente tra le diverse novità queste:
- la proroga per le unifamiliari è stata estesa fino al prossimo 30 settembre;
- le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazione senza più capienza fiscale di possono utilizzare i crediti acquistati per sottoscrivere buoni del tesoro poliennali, di durata almeno decennale,
- si potrà spalmare il superbonus in dieci rate, sia per i committenti che per i cessionari dei crediti;
- confermata la remissione in bonis: fino al 30 novembre, per chi voglia cedere un credito relativo a spese 2022 (o rate residue del 2020 e 2021), ma a fine marzo non abbia firmato un contratto con una banca;
Ricordiamo che l’intento del legislatore di stringere le maglie sulla cessione del credito è stato confermato: rimane il principio generale è che gli sconti fiscali non sono più cedibili. In questo modo, l’impatto delle agevolazioni sui conti pubblici dovrebbe diventare più sopportabile e gestibile per le casse dello Stato.
Per rendere operativo il decreto “spalma crediti”, si dovranno attendere i decreti di attuazione, che consentirà di poter accedere all’opzione per utilizzare il credito fiscale relativo al superbonus in dieci anni. Ricordiamo che la norma che introduce la convertibilità dei crediti in Btp andrà integrata “con appositi provvedimenti di natura direttoriale dell’agenzia delle Entrate e del ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita la Banca d’Italia”. Per ora si dovrà attendere.