La Cassazione è intervenuta con una recente ordinanza che illustra l’esatto iter da percorrere per fruire dell’agevolazione IMU per immobili inagibili o inabitabili.
Secondo l’ordinanza della Corte di Cassazione n. 19665/2023, il contribuente ha diritto alla riduzione dell’imposta fintanto che lo stato di inagibilità o inabitabilità persiste, senza che sia necessario presentare ulteriori richieste o prove al Comune.
Per ottenere l’agevolazione bisogna seguire un iter: una volta che l’immobile viene dichiarato inagibile o inabitabile, il proprietario dovrà presentare ogni anno una nuova richiesta per ottenere la riduzione del 50% dell’IMU. Tuttavia, è necessario che l’ufficio tecnico comunale conduca una perizia per accertare lo stato di inagibilità o inabitabilità dell’immobile, e i costi di questa perizia sono a carico del proprietario.
La Cassazione però precisa che il contribuente ha diritto alla riduzione dell’imposta fintanto che lo stato di inagibilità o inabitabilità persiste, senza che sia necessario presentare ulteriori richieste o prove al Comune. Tale agevolazione però viene sospesa quando l’ente impositore viene a conoscenza del ripristino dello stato di agibilità o abitabilità dell’immobile.