Tutti si ricorderanno i recenti atti di vandalismo fatti dagli attivisti per il clima di “Ultima Generazione” alla Barcaccia di Roma. La stretta era nell’aria. Infatti ieri il Consiglio dei ministri ha approvato nuove misure contro l’ecovandalismo per la tutela del patrimonio culturale.
Un provvedimento teso a comminare una sanzione amministrativa che faccia pagare agli imbrattatori il costo per ristabilire lo stato dei luoghi.
Nel testo si prevedono due norme specifiche che “al di là della rilevanza penale dei fatti chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui sarà punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 20 a 60mila euro”.
Ma è prevista anche una ulteriore ipotesi di sanzione applicabile per i casi “meno gravi”. Fuori dei casi sopra esposti, “chi deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina i beni culturali ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma tra 10 e 40mila euro“.
Il Codacons, associazione ambientalista, ha accolto con favore l’arrivo delle multe per chi danneggia o imbratta monumenti e beni culturali.