Confimprese Italia ha lanciato un preoccupante allarme riguardo al rischio sfratto che minaccia ben 170.000 famiglie italiane nel 2024. L’allarme è stato sollevato sulla base di uno studio presentato dall’osservatorio “Salva la Tua Casa” e basato su dati elaborati da Nomisma e forniti da Qbt – Reviva.
La crisi economica, l’aumento dei costi dei mutui e le difficoltà nel realizzare nuovi contratti o surroghe stanno creando notevoli difficoltà per molte famiglie nel rispettare gli impegni finanziari. Questo scenario ha portato a un incremento dei crediti in situazioni di incaglio e di default, con conseguente avvio delle procedure esecutive che minacciano la proprietà delle abitazioni acquistate con grandi sacrifici. Si prevede, quindi, un possibile aumento delle aste nel 2024, con un numero stimato tra 160.000 e 180.000 aste, pari a un incremento del 12% rispetto al 2023.
Il presidente di Confimprese Italia, Guido D’Amico, ha dichiarato: “Occorre dare fiducia per evitare gesti disperati”, sottolineando l’urgenza di interventi mirati per supportare le famiglie in difficoltà. Giovanni Felice, vicepresidente vicario, ha aggiunto: “È importante intervenire come è successo negli Stati Uniti dopo la crisi del 2007 e studiare il modo con cui al proprietario può rimanere la disponibilità dell’immobile anche sotto forma di affitto per poi successivamente ricomprarlo”.
Il periodo tra il 1 gennaio e il 30 giugno 2023 ha visto finire all’incanto 59.816 unità immobiliari, pari a circa 332 immobili al giorno, inclusi i weekend. Di queste, il 76,82%, cioè 45.951 unità, sono state vendute in seguito a esecuzioni immobiliari. Un ulteriore 20,11% è riconducibile a espropri per procedure concorsuali, tra cui fallimenti, concordati preventivi, ristrutturazioni del debito, liquidazioni coatte amministrative e crisi da sovraindebitamento. Il restante 3,07% delle unità immobiliari è oggetto di contenzioso civile.
Le regioni che registrano il maggior numero di aste giudiziarie nello stesso periodo sono Lombardia, Sicilia, Lazio, Campania e Toscana, rappresentando circa il 50% delle vendite all’incanto in Italia, con un numero di aggiudicazioni significativamente superiore alla media di 2.987 aste giudiziarie.