L’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse stanno spingendo molte famiglie italiane verso il mercato degli affitti, evidenziando una preferenza per soluzioni abitative temporanee. È quanto emerge dall’Osservatorio Affitti, condotto da Nomisma per conto di CRIF, in collaborazione con Confabitare.
La perdita del potere d’acquisto e il rialzo dei tassi hanno ridotto la capacità delle famiglie di acquistare casa, facendo aumentare la domanda di locazioni. I proprietari, d’altro canto, utilizzano gli affitti per integrare i propri redditi, richiedendo però maggiori garanzie dai locatari.
Per i primi sei mesi del 2024, gli esperti prevedono una diminuzione delle compravendite, mentre il mercato delle locazioni dovrebbe rimanere stabile. Circa il 42% dei locatari sceglie l’affitto per difficoltà economiche, mentre il 25,7% lo considera una soluzione temporanea, in attesa di trovare la casa ideale.
L’affitto è una scelta prevalente tra famiglie monogenitoriali, disoccupati, pensionati e lavoratori con redditi modesti. Per queste categorie, possedere una casa comporta spese difficili da sostenere, come manutenzione e assicurazione. Le famiglie con figli e individui con maggiori risorse optano spesso per l’affitto in attesa di acquistare l’abitazione perfetta.
Il numero di componenti della famiglia e la composizione familiare influenzano la scelta dell’affitto. Il 30% delle famiglie numerose vive in affitto, così come un terzo delle persone sole sotto i 65 anni. Le previsioni Istat indicano che entro il 2040, il 39% delle famiglie sarà composto da persone sole, aumentando ulteriormente la domanda di affitti.
L’Osservatorio Affitti di Nomisma, CRIF e Confabitare evidenzia come l’affitto stia diventando una soluzione sempre più popolare tra le famiglie italiane, spinta dall’inflazione e dalle difficoltà economiche. Questa tendenza è destinata a proseguire, modificando il panorama del mercato immobiliare italiano nei prossimi anni.