Nel primo trimestre dell’anno corrente, il mercato delle aste immobiliari ha evidenziato una notevole contrazione, con una diminuzione significativa sia nel volume di nuove procedure, che registra un calo del 17,8% con 37.000 nuovi avvisi, sia nel valore complessivo dell’offerta minima di partenza, ridotto del 16%. L’analisi condotta dall’Osservatorio Brick suggerisce che il decremento potrebbe essere in parte attribuibile alla riduzione delle procedure esecutive, ma non solo.
Nel dettaglio, il Portale vendite pubbliche nel corso dell’anno precedente ha rilevato oltre 150.000 nuovi avvisi di asta, distribuiti tra diverse categorie di immobili: il 54% concernente immobili a uso residenziale, con 81.547 aste, il 20% dedicato a immobili a uso commerciale, con 29.394 aste, e solamente il 4% rivolto a immobili a uso industriale, contando 5.339 aste. Un ulteriore 22% delle aste ha riguardato “altre” categorie immobiliari, totalizzando 33.764 aste.
La base d’asta media nazionale per le vendite effettuate nel 2023 è stata di circa 180.000 euro, mostrando una diminuzione del 12% rispetto ai 205.000 euro registrati al 31 dicembre 2022. Questo calo potrebbe riflettere un’evoluzione delle strategie di investimento immobiliare e un adattamento del mercato a un contesto macroeconomico mutevole.
L’Osservatorio Brick continua a monitorare attentamente il settore per fornire aggiornamenti e insight che possano supportare investitori e professionisti del settore nelle loro decisioni. Con la speranza di una stabilizzazione o una ripresa nel corso dei prossimi mesi, il mercato delle aste immobiliari rimane un indicatore chiave della salute economica e del dinamismo del settore immobiliare italiano.