Nei primi sei mesi del 2024, le richieste di finanziamenti raccolte online sono aumentate del 15% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nonostante il mercato non abbia ancora raggiunto i livelli degli anni precedenti e le erogazioni siano ancora sottotono (-13% nei flussi finanziati nel primo trimestre 2024 secondo Assofin), la ripresa della domanda lascia sperare in un secondo semestre con valori in crescita anche sul fronte dei finanziamenti concessi alle famiglie per l’acquisto della casa.
I dati, forniti dall’analisi di Facile.it – Mutui.it, indicano che l’importo medio richiesto nei primi sei mesi del 2024 è stato di 133.389 euro, in aumento del 3% rispetto al 2023. Parallelamente, il valore medio dell’immobile oggetto di mutuo è salito del 3%, raggiungendo i 207.614 euro nel 2024. Anche l’età media degli aspiranti mutuatari è leggermente cresciuta, passando da 40 a 41 anni, un aumento legato all’incremento delle richieste di surroga, passate dal 19% del 2023 al 27% del 2024, trainate dal calo dei tassi.
Dal punto di vista dell’offerta, i primi sei mesi del 2024 sono stati caratterizzati da buone condizioni per i tassi fissi. L’IRS, l’indice di riferimento per i mutui fissi, è rimasto su livelli bassi nonostante l’andamento altalenante del mercato obbligazionario. Ad esempio, l’IRS a 25 anni è passato da 249 punti base di marzo 2024 a 263 punti base di maggio 2024, per poi scendere sotto i 260 punti base, permettendo alle banche di mantenere bassi i tassi offerti alla clientela.
Secondo le simulazioni di Facile.it, per un mutuo medio da 126.000 euro in 25 anni (LTV 70%), le migliori offerte disponibili online partono da un tasso (TAN) del 2,86%, con una rata di 588 euro. Per gli immobili di classe A o B, i mutui green offrono tassi (TAN) pari a 2,72% e una rata di 579 euro. Per quanto riguarda i tassi variabili, nonostante il calo degli indici dovuto al taglio della BCE, i valori restano elevati; per un mutuo medio, le migliori offerte partono da un tasso (TAN) del 4,34%, con una rata di 682 euro. Le previsioni dei futures sugli euribor indicano un possibile ulteriore calo entro fine anno, con un beneficio limitato sulle rate variabili.