Il fenomeno dell’aumento dei canoni di locazione in Italia, come emerso dal rapporto di SoloAffitti, evidenzia una dinamica di mercato immobiliare caratterizzata da una significativa crescita della domanda di affitti, stimata al 220%, a fronte di un’offerta che rimane sostanzialmente stabile.
Questo squilibrio tra domanda e offerta ha generato un incremento medio dei canoni del 16,1% nel 2023 rispetto all’anno precedente, con un canone medio mensile di 718 euro. Città come Palermo, Catanzaro, Milano, Cagliari e Firenze hanno registrato i maggiori aumenti, mentre a Roma, grazie agli accordi territoriali sui canoni concordati, l’incremento è stato più contenuto.
La situazione degli studenti universitari, che rappresentano una quota significativa del mercato degli affitti, rimane critica, soprattutto in città come Milano e Firenze dove i costi delle stanze singole hanno subito rialzi. Anche le stanze doppie e triple hanno visto un incremento dei prezzi, segnale di un mercato sempre più pressato.
L’analisi di SoloAffitti mette in luce anche la preferenza quasi unanime per la cedolare secca sui nuovi contratti di locazione, scelta dal 93,8% dei contratti abitativi nel 2023. Questo regime fiscale, sostituendo l’IRPEF e assorbendo altre imposte relative alla locazione, risulta vantaggioso per la maggior parte dei locatori, tranne che per coloro che necessitano di “capienza” IRPEF a seguito dell’utilizzo di bonus fiscali.
Silvia Spronelli, amministratrice delegata di SoloAffitti, sottolinea l’importanza di incentivare la messa in affitto degli immobili non utilizzati, evidenziando come ciò potrebbe beneficiare sia i proprietari, garantendo loro un reddito mensile, sia i potenziali inquilini, ampliando l’offerta e riducendo i canoni di locazione. La disponibilità di circa 7 milioni di case non affittate in Italia rappresenta una risorsa non sfruttata che, se adeguatamente valorizzata, potrebbe contribuire significativamente a risolvere la problematica dell’accesso all’abitazione in affitto.