Il mercato immobiliare italiano ha mostrato segnali di appannamento negli ultimi 18 mesi, con una flessione della domanda di acquisto e una riduzione delle compravendite del 7,8%. Questo è quanto emerge dal 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2024 di Nomisma, che ha analizzato i principali mercati immobiliari italiani.
La riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e le politiche restrittive dei mutui da parte delle banche hanno influito notevolmente sul mercato. La copertura finanziaria delle compravendite sostenute da mutuo è scesa dal 51,9% nel primo trimestre 2022 al 38,6% nel primo trimestre 2024. Nomisma stima che 300.000 famiglie siano state escluse dall’acquisto di un’abitazione a causa della difficoltà di ottenere un mutuo.
Nonostante l’ascesa dei valori immobiliari, gli acquisti senza mutuo sono aumentati del 4,8%, dimostrando un interesse continuo da parte delle famiglie con risorse economiche sufficienti. Al contrario, la domanda di acquisti dipendente dal credito bancario è diminuita del 26%.
Nel settore delle locazioni, la domanda crescente ha continuato a far salire i canoni, con un aumento semestrale del 2,5%. Le città di Milano, Roma e Firenze registrano i canoni più alti, compresi tra 780 e 930 euro mensili per un appartamento di 80 metri quadrati. Torino e Firenze hanno visto la maggiore crescita dei canoni, oltre il 3% semestrale.
I prezzi delle abitazioni in buono e ottimo stato sono aumentati rispettivamente dell’1,4% e dell’1,6% nel semestre. Milano ha registrato la crescita maggiore nei prezzi delle abitazioni nuove (+2,4%) e usate (+2%).
Il rapporto di Nomisma indica che il mercato immobiliare italiano potrebbe riprendere una traiettoria ascendente dopo il ridimensionamento, ma la prudenza degli istituti di credito potrebbe rallentare questo processo inizialmente.